Licenziamento per assenza ingiustificata a Roma
L’ assenza ingiustificata dal lavoro comporta una sanzione disciplinare che può arrivare fino al licenziamento.
Cos'è il licenziamento per assenza ingiustificata
Nel momento in cui il lavoratore sottoscrive il contratto assume tra gli obblighi quello di recarsi sul posto di lavoro nei tempi, luoghi e modi indicati nel contratto stesso. Quando viene meno a questo dovere, egli commette un inadempimento contrattuale nei confronti del proprio datore.
Si parla infatti di assenza ingiustificata quando il lavoratore non si reca al lavoro:
- in assenza di una valida ragione giustificativa;
- o senza aver richiesto il relativo permesso.
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Quando l'assenza è ingiustificata
Il lavoratore ha diritto di assentarsi dal lavoro quando si verificano le fattispecie previste dalla legge che lo autorizzano a farlo: malattia, ferie, permessi retribuiti, congedo matrimoniale ecc.
In tutte le altre ipotesi, l’assenza viene ritenuta ingiustificata ed espone il lavoratore ad un possibile procedimento disciplinare.
Si considera assenza ingiustificata dal lavoro anche il rifiuto del lavoratore di prendere servizio presso una diversa sede dove è stato trasferito legittimamente e l’assenza effettuata a seguito di un permesso non concesso da parte del datore di lavoro.
Il licenziamento per assenza ingiustificata e naspi è però possibile quando le assenze sanzionate si ripetono nel tempo (c.d. recidiva) o quando l’assenza supera un determinato numero di giorni.
La mancata comunicazione dell’assenza non comporta però il licenziamento quando è motivata da particolari condizioni di urgenza e gravità.
Quanti giorni di assenza ingiustificata per il licenziamento?
Si parla di legittimità del licenziamento per assenza ingiustificata e naspi anche quando si va in ferie pur non avendone ricevuto l’approvazione e quando non si rientra al lavoro una volta che sono terminate.
Il numero di giorni oltre i quali la sanzione applicata può sfociare nel licenziamento per mancata presenza al lavoro è dettato dai contratti collettivi e di norma è pari a 3 giorni.
Assenza strategica per ottenere la NASPI
In caso di licenziamento di un dipendente con contratto a tempo indeterminato l’azienda è tenuta a corrispondere all’INPS il cosiddetto “ticket licenziamento” per finanziare l’indennità di disoccupazione (NASPI).
Per beneficiare della NASPI, il lavoratore deve, di base, soddisfare alcune condizioni:
- essere un dipendente nel settore privato
- assunto con contratto di lavoro dipendente
- non deve aver presentato le dimissioni
- deve aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 2 anni
- aver effettuato almeno 30 giorni di lavoro nell’ultimo anno
Questa indennità di disoccupazione è prevista anche quando il licenziamento è stato provocato dal comportamento del lavoratore in quanto questo tipo di cessazione del rapporto lavorativo è ancora riconducibile all’arbitrarietà del datore di lavoro.
Non tutti sanno che rientrano nella disoccupazione involontaria il licenziamento disciplinare per giusta causa (c.d.licenziamento in tronco per assenza ingiustificata) o per giustificato motivo e di conseguenza il lavoratore può avere accesso all’indennità anche in questi casi.
Da anni lo Studio Legale Flaminio opera a Roma ed è specializzato nella difesa dei lavoratori; ha assistito, nel tempo, i dipendenti delle principali realtà industriali del paese, in ogni fase del rapporto di lavoro, sia in ambito giudiziale che stragiudiziale.
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