Buonuscita licenziamento a Roma
Il licenziamento rappresenta la chiusura del rapporto di lavoro tra dipendente e datore di lavoro.
Cos’è la buonuscita di licenziamento
Buonuscita per il licenziamento: l'indennità di Buonuscita (IBU) per dipendenti pubblici è un Trattamento di Fine Servizio (TFS) che consiste in una somma di denaro spettante al lavoratore alla risoluzione del rapporto di lavoro con lo Stato (ad es. per licenziamento o per pensionamento).
Possono usufruire di questa buonuscita: i dipendenti civili e militari dello Stato assunti con contratto a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2000 e, indipendentemente dalla data di assunzione, i dipendenti rimasti in regime di diritto pubblico, ai sensi dell’articolo 3, decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, che hanno risolto, per qualunque causa, il rapporto di lavoro e quello previdenziale con almeno un anno di iscrizione.Al personale assunto con contratto a tempo indeterminato dopo il 31 dicembre 2000 si applica, invece, la normale disciplina del Trattamento di Fine Rapporto ( TFR).
Quali sono le modalità di pagamento
L’art 12 della L. 122/2010 prevede che in caso di licenziamento la buonuscita sia corrisposta d’ufficio in base all’entità della stessa:- In una sola rata se l’importo complessivo lordo non supera i 90.000 euro;
- In due rate se la cifra è tra i 90.000 ed i 149.999 euro;
- In tre rate se è pari o superiore a 150.000 euro;
Licenziamento con buonuscita
In caso di licenziamento o di cessazione del rapporto di lavoro (ad es. pensionamento) la buonuscita (IBU) varia a seconda della data di instaurazione del rapporto:- l’Indennità di buonuscita è prevista per i dipendenti statali in senso stretto assunti con contratto a tempo indeterminato entro il 31 Dicembre del 2000.
- per i dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato dopo il 31 dicembre 2000 si applica la disciplina del TFR, con esclusione di alcune tipologie di personale per il quale si applica l’IBU anche se assunti successivamente a tale data.
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Risoluzione consensuale del rapporto di lavoro
La buonuscita per il licenziamento in senso atecnico è una retribuzione che si aggiunge al TFR che il datore di lavoro paga al lavoratore per evitare il contenzioso, ad esempio, in materia di svolgimento del rapporto di lavoro (ad es. differenze retributive legate al livello di inquadramento del contratto) o di cessazione dello stesso (ad es. licenziamenti senza giusta causa o illegittimi).
Il TFR dei privati non viene pagato però al momento della cessazione del rapporto di lavoro ma successivamente, secondo le modalità stabilite dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro che disciplina la categoria di appartenenza.
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Indennità di licenziamento per impresa con meno di 15 dipendenti
L’indennità di licenziamento per le imprese con meno di 15 dipendenti è diversa da quella prevista per le aziende più grandi, infatti nel caso di licenziamento illegittimo e recesso del rapporto di lavoro, questa può arrivare fino ad un massimo di 6 mesi.
Per i licenziamenti discriminatori, nulli o in forma orale, è previsto come per le aziende più grandi, il reintegro nel posto di lavoro.
In caso di licenziamento per giusta causa, per i dipendenti licenziati entro il 13 Luglio 2018, spetta un’indennità non inferiore a 2 e non superiore a 6 mensilità; per i lavoratori licenziati successivamente è prevista un’indennità non inferiore a 3 e non superiore a 6 mensilità.
Quanto chiedere di buonuscita per licenziamento
La prestazione da liquidare viene determinata moltiplicando un dodicesimo dell’80% della retribuzione annua lorda percepita alla cessazione dal servizio, comprensiva della tredicesima mensilità, per il numero degli anni utili.
Per anni utili si intendono i servizi resi con iscrizione al fondo di previdenza, quelli riscattati e quelli relativi ad anzianità di servizio convenzionali la cui copertura previdenziale è prevista da apposite disposizioni legislative.
Se il licenziamento è stato ritenuto illegittimo, il lavoratore ha la possibilità di scegliere se essere reintegrato (in alcuni casi come il licenziamento discriminatorio, orale o della lavoratrice in maternità) oppure avere un’indennità di buonuscita pari a 15 mensilità.