Mancato pagamento dello stipendio a Roma
Il diritto alla retribuzione nel contratto di lavoro
Il codice civile italiano, all’art. 2094, definisce il prestatore di lavoro subordinato come “colui che si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell'impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell'imprenditore”.
Dalla norma si evince chiaramente che il contratto di lavoro è un contratto a prestazioni corrispettive, o sinallagmatico: la prestazione lavorativa riceve, come corrispettivo, la retribuzione.
In concreta può però accadere che l’equilibrio contrattuale venga meno, ossia che una delle due parti non adempia alla propria obbligazione: molto spesso è proprio il datore di lavoro a risultare inadempiente.
Cosa fare in caso di mancato pagamento dello stipendio?
Per prima cosa, è opportuno rivolgersi ad uno studio legale specializzato in materia, in modo da seguire fin dall’inizio il giusto iter procedurale; occorre poi distinguere due situazioni differenti:
- l’inadempimento grave e reiterato del datore;
- la momentanea difficoltà da parte dello stesso, che conduce ad un pagamento dello stipendio in ritardo.
In entrambi i casi la Cassazione ha però giustificato le dimissioni del lavoratore per giusta causa: anche un ritardo dovuto a una momentanea difficoltà economica o a una crisi di liquidità, consente al lavoratore di licenziarsi per giusta causa (senza obbligo di preavviso e con diritto all’indennità sostitutiva di preavviso).
Per recuperare i crediti da lavoro (busta paga in ritardo o mancato pagamento dello stipendio), le possibilità che il nostro ordinamento concede sono diverse.
In prima battuta potrà essere inviata, a cura del proprio legale di fiducia, una lettera di intimazione e messa in mora, sperando che la situazione si risolva in via bonaria.
Se questo non fosse sufficiente, è possibile procedere attraverso un tentativo di conciliazione presso la Direzione del lavoro competente o attivare una procedura di conciliazione in sede sindacale. L’esito sarà quello di un verbale con valore di titolo esecutivo.
In ultimo, il legale può fare richiesta di emissione di decreto ingiuntivo presso il Tribunale competente. Questa procedura speciale garantisce una certa celerità; il decreto ingiuntivo viene richiesto dal legale allegando la busta paga, che costituisce la prova scritta del credito. Non è previsto il contraddittorio, e se il giudice concede il decreto, questo viene notificato al datore entro i 60 giorni successivi.
Il datore avrà poi 40 giorni dalla notificazione per adempiere o fare opposizione (instaurando quindi un giudizio ordinario).
La delicatezza della materia e degli interessi coinvolti richiede sicuramente l’assistenza di legali specializzati; lo Studio Legale Flaminio, con sede a Roma, vanta una comprovata esperienza nel Diritto del Lavoro e della Previdenza Sociale.
Specializzato nella difesa dei lavoratori, lo studio, negli anni, ha spesso risolto questioni relative a stipendi arretrati o non retribuiti; per una consulenza puoi contattarci telefonicamente o per email attraverso il form del sito.